Prima di condividere l’intervista di Sabrina, strutturata anche grazie alle domande che in tante avete fatto rispetto a questa tecnica, voglio definire cos’è l’ipnosi così come io la uso nel mio lavoro clinico, nella preparazione al parto e in altri training.
La parola ipnosi evoca certamente curiosità e spesso anche timore. Essa, nella fantasia di molti, è associata molto spesso alla magia, alla fascinazione, alla direttività e alla relativa idea della perdita di controllo dell’ipnotizzato.
L’ipnosi o trance ipnotica è invece un strumento della nostra mente, qualcosa che ci appartiene e fa parte dei nostri stati di coscienza; per intenderci è molto simile a quello stato della nostra mente nel quale ci culliamo quando stiamo per addormentarci. Questo stato, definito ipnagogico, è neurofisiologicamente caratterizzato dalla presenza di onde THETA, le stesse che caratterizzano lo stato di trance. Sia dal punto di vista scientifico che esperenziale quindi lo stato di trance, l’ipnosi, non è altro che uno stato che appartiene alla nostra mente.
Proprio in quanto “nostro”, cioè appartenente alla nostra coscienza, esso non è correlato alla bravura dello psicologo o psicoterapeuta che lo favorisce, né alla disponibilità a farsi suggestionare da parte del paziente… non è un dogma in cui credere o non credere. La trance è una fase della nostra coscienza; Milton Erickson parlava addirittura di “comune trance quotidiana” per ricordare tutti quei momenti in cui la nostra attenzione viene assorbita dai nostri pensieri e gli stimoli esterni perdono di rilevanza, e per sottolineare quanto la trance sia un fatto naturale.
Proprio grazie a queste sue caratteristiche intrinseche, al suo appartenere alla nostra coscienza e alla nostra persona, durante un’ipnosi niente può emergere che non sia già contenuto nella coscienza di una persona e ad essa naturalmente accessibile. Inoltre da un punto di vista clinico lo scopo dell’ipnosi non è orientare lo sguardo del paziente al passato ma consentirgli di riappropriarsi delle risorse che possiede al fine di ridurre o superare l’angoscia o il sintomo che lo porta in consultazione. Ciò che consente di raggiungere lo scopo descritto non è l’ipnosi di per se, che ricordiamo essere uno stato della nostra coscienza che sperimentiamo più volte, ma la verbalizzazione che il terapeuta somministra in questo stato della coscienza che fluttua tra una maggiore e minore consapevolezza dell’esterno e in cui le difese si abbassano consentendo all’inconscio di rendersi accessibile; ed è proprio nell’inconscio che sono contenute le nostre risorse, i nostri apprendimenti, le nostre capacità che talvolta dimentichiamo di possedere ma che se recuperate possono aiutarci a ripristinare equilibrio e benessere.
“Ciao sono Sabrina, ho 43 anni e sono la mamma di Asia che ad oggi ha 6 mesi
Io e il suo papà l’abbiamo desiderata e attesa tanto, ci abbiamo messo tanto amore, poi siamo dovuti passare alle visite mediche e alle cure ormonali, e quando non ci speravamo più, ecco che è arrivata la nostra gioia più grande… e si è aggrappata alla vita con grande forza e determinazione.
È stata una bella gravidanza, senza complicazioni ma essendo un tipo molto emotivo, per arrivare preparata al momento del parto, ho colto il consiglio della mia ginecologa di frequentare un training di preparazione al parto in ipnosi.
Inizialmente ho accettato per curiosità e per imparare la giusta respirazione che in ospedale non trattavano, ma poi con la frequentazione del corso mi sono resa conto che c’era molto di più!
La psicologa è riuscita a infondere nella mia mente positività e un senso di profonda serenità così da desiderare tanto quel momento per viverlo come l’emozione più grande della mia vita eliminando tutte le paure legate all’ansia e al dolore.
“ipnosi” è spesso una parola che spaventa, legata a riti o magie che vediamo in tv, ma nel mio caso ho imparato che non è altro che un metodo per trovare una profonda consapevolezza di se stessi e convincersi ad ottenere ciò che si desidera di più… la mente è la nostra forza e se si decide di essere positivi, tutto si affronta meglio!
Io sono arrivata al giorno del parto preparata e serena e con una gran voglia di godermi quell’incredibile momento insieme a mio marito: la nascita di nostra figlia creata è cresciuta dentro di me grazie al nostro amore e alla nostra tenacia.
Penso che sia stata un’esperienza assolutamente benefica, che mi ha fatto conoscere la forza e la determinazione della mia mente e una visione assolutamente positiva del parto.
Avendo dovuto fare un’induzione, le contrazioni sono arrivate molto velocemente confronto ai ritmi del mio corpo che faceva fatica a dilatarsi, quindi ho dovuto fare il cesareo per evitare la sofferenza della mia bambina. Però le 5 ore di travaglio sono andate molto bene, respiravo, ricordavo le sensazioni e le parole inculcatami durante il training e ho sopportato bene il dolore, nessuna ansia o crisi da panico!
Consiglio vivamente questo training anche solo per arrivare tranquilli e senza paure al momento del parto e trasmettere questo benessere anche al nostro bambino che, nel pancione, assorbe tutte le nostre sensazioni!
Grazie alla mia ginecologa Patrizia e alla psicologa Maria che mi hanno supportato durante questa meravigliosa avventura
Cosa hai ottenuto da questa preparazione?
Questa preparazione mi ha insegnato a guardare al parto come l’evento più emozionante ed unico della mia vita, mettendo in secondo piano l’ansia e la paura del dolore.
Ci sono stati reali benefici?
Assolutamente sì, penso che abbia “inculcato” in me un profondo senso di gioia e serenità e mi ha aiutato a passare gli ultimi 2 mesi di gravidanza senza l’ansia del parto imminente che nella maggior parte delle donne diventa il peggior incubo!
Ritieni di avere avuto dei vantaggi dal training?
Sì, innanzitutto la serenità che mi ha accompagnata fino al giorno del parto che è stata indispensabile per me e per la mia bambina e poi la fiducia in me stessa e il controllo delle mie emozioni durante il travaglio grazie anche alla respirazione.
Quanto è profonda l’ipnosi?
Per me è stata molto profonda, durante il training riuscivo a immaginare e visualizzare perfettamente il momento del parto e sentire l’emozione della nascita della mia bambina. Mi è capitato di sentir scendere le lacrime… di gioia!
Conoscevi già l’ipnosi prima di fare il training?
No, avevo letto di questa possibilità tra le tante per la preparazione al parto, ma non l’avevo mai presa in considerazione.
Avevi paura di questo metodo?
No, ma sicuramente all’inizio ero un po’ titubante perché si pensa spesso all’ipnosi come un metodo legato a riti o magie che vediamo in tv, ed è difficile credere di sconfiggere il dolore con la propria mente.
Ma un po’ per curiosità, un po’ per seguire il consiglio della mia ginecologa di fiducia, ho imparato che non è altro che un metodo per trovare una profonda consapevolezza di se stessi e convincersi ad ottenere ciò che si desidera di più… la mente è la nostra forza e se si decide di essere positivi, tutto si affronta meglio!
Hai dovuto fare una particolare preparazione prima del training?
No, nessuna. La voce tranquilla e la professionalità della psicologa mi hanno aiutato fin da subito a rilassarmi e convincere la mia mente al pensiero positivo.
Al momento del parto tensione e paura hanno compromesso l’utilizzo di ciò che hai imparato durante il training?
No, nessuna tensione, sono arrivata al momento del parto preparata e serena, pronta ad affrontare il dolore pensando solo al miracolo della vita.
Eri lucida durante il parto?
Avendo dovuto fare un’induzione, le contrazioni sono arrivate molto velocemente confronto ai ritmi del mio corpo che faceva fatica a dilatarsi, quindi ho dovuto fare il cesareo per evitare la sofferenza della mia bambina. Ma durante le 5 ore di travaglio sono sempre stata lucida, respiravo, ricordavo le sensazioni e le parole ascoltate durante il training e ho sopportato bene il dolore, senza ansia o crisi da panico!
Questa preparazione ha influito anche sulla tua persona oltre che per il parto?
Si, penso che sia stata un’esperienza assolutamente benefica anche per me stessa, perché mi ha fatto conoscere la forza e la determinazione della mia mente e una visione assolutamente positiva della vita.
Cosa ti è piaciuto di questa esperienza?
Mi è piaciuto scoprire di essere in grado di superare le mie paure più profonde e di riuscire ad avere il controllo sulla mia emotività!
La consiglieresti?
Consiglio vivamente questo training anche solo per arrivare tranquilli e senza paure al momento del parto e trasmettere questo benessere anche al nostro bambino che, nel pancione, assorbe tutte le nostre sensazioni!
Pensi che possa aiutare a diminuire l’ansia che accompagna l’avvicinarsi del momento del parto?
Assolutamente sì, io sono arrivata a desiderare che arrivasse presto quel momento per godermi l’emozione più grande della mia vita.
Ti ha aiutato in qualche modo anche dopo?
Direi di sì! Dopo il parto ho mantenuto quella serenità che mi ha aiutata ad affrontare la nuova vita in tre senza grandi difficoltà o senso di inadeguatezza.
Lo ritieni un fattore protettivo del benessere tuo e della tua bambina?
Si, per me è stato anche un modo per proteggere me e la mia bambina dalle emozioni negative che possono influenzare il buon proseguimento della gravidanza e il post gravidanza.
Il personale Sanitario ha dovuto prepararsi o fare qualcosa di particolare?
Nel mio caso no, visto che, purtroppo, non sono riuscita a fare il parto naturale. E dico purtroppo, perché il training mi ha portata a desiderare tanto quel momento, da rimanere delusa per non averlo potuto affrontare e vivere sulla mia pelle.