Autismo.
Oggi è la giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. Una stima del Censis ha rilevato che circa 500.000 persone in Italia hanno un funzionamento autistico, l’1% della popolazione.
Nonostante i numeri siano destinati a crescere, grazie anche a strategie di screening precoce, di questa sindrome si conosce ancora molto poco.
Questa parola infatti racchiude significati ed esperienze molto diversi fra loro. Per questo si parla di “autismi” per sottolineare la grande variabilità di espressione che può caratterizzare questa sindrome.
L’autismo, o disturbi dello spettro autistico, è un disturbo del neurosviluppo il cui esordio è intorno ai 3 anni e che coinvolge 3 aree, definite la triade del comportamento autistico:
- Compromissione qualitativa dello sviluppo delle interazioni sociali
- Compromissione qualitativa dello sviluppo delle modalità di comunicazione
- Comportamenti e interessi stereotipati e ripetitivi
La terminologia adottata dal DSM V che fa riferimento a “disturbi dello spettro autistico” ha lo scopo di dare un’idea della varietà di sintomi e segni che possono caratterizzare il funzionamento autistico anche in quanto a gravità. Quest’ultima si definisce in base al livello di compromissione che limita l’autonomia nella vita di tutti i giorni.
Le persone con autismo hanno quindi una ridotta o pregiudicata capacità di interagire con gli altri e di comunicare, presentano quello che portemmo definire un approccio sociale anomalo che si caratterizza con difficoltà nel sostenere e mantenere una conversazione con l’altro, ridotta condivisione di interessi e emozioni, incapacità o difficoltà nello sviluppare un’interazione con i coetanei adeguata al livello di sviluppo. Dal punto di vista cognitivo quando c’è una compromissione essa non è uniforme per tutte le aree di sviluppo. Le persone con autismo possono infatti possedere abilità particolarmente sviluppate in aree come il disegno, il calcolo, la memorizzazione di fatti.
Da un punto di vista sensoriale molte persone autistiche presentano iper-sensibilità a rumori e suoni. Ma anche selettività alimentare in base al gusto o al colore dei cibi.